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Dagli anni ’80 ad oggi i videogiochi hanno conosciuto un’escalation mondiale. Possedere una console domestica da attaccare alla tv è praticamente il minimo per divertirsi in compagnia, volendo anche a distanza. Il tutto grazie alle più moderne connessioni, sfruttabili da quasi tutti gli apparecchi tecnologici in circolazione. Eppure, le console che hanno veramente fatto la storia del settore dell’intrattenimento sono proprio quelle che non disponevano ancora della capacità di collegarsi ad internet.
Tra queste bisogna annoverare necessariamente la prima PlayStation, datata 1995. Non tutti sanno che in realtà la Sony aveva degli accordi con la Nintendo per far sì che il Super Nintendo, all’epoca l’apparecchio che andava per la maggiore, potesse supportare anche giochi in formato cd. L’annullamento del contratto, però, portò la Sony a sviluppare un hardware del tutto diverso. La Nintendo voleva che la prima PlayStation potesse avere comunque uno slot per le cassette del Super Nintendo, ma alla fine nessuna collaborazione tra le due società giapponesi vide la luce.
La PlayStation avviò quindi un ciclo in proprio, che dura ancora oggi e che ha conosciuto il suo culmine a cavallo tra il secondo e il terzo millennio, con l’uscita della PlayStation 2. Alcuni titoli di questa console sono ricercati e giocati ancora oggi, benché l’offerta contenutistica si sia ingigantita. Ormai esistono giochi di ogni sorta con decine di varianti, un po’ come accade per le slot machine presenti sul web. D’altronde, se si parla della PlayStation 2 si indica un sistema che ha venduto quasi 160 milioni di unità nel giro di 15 anni, poco più del Nintendo DS, console portatile che ha raggiunto i 154 milioni di pezzi superando lo storico Game Boy, fermatosi intorno ai 120. Il dominio della Sony si è esteso anche alle console tascabili: la PSP e la PS Vita hanno raggiunto infatti centinaia di milioni di unità vendute.
Negli ultimi anni la console più gettonata sul mercato è stata come prevedibile la PlayStation 4, con 115 milioni di unità. Se si pensa che la Nintendo Switch è rimasta ad 80 milioni, si evince che quella mancata partnership degli anni ’90 ha portato a risultati davvero longevi per la Sony. Numeri assai inferiori, invece, per la Xbox della Microsoft, che ha superato di poco i 45 milioni di unità vendute. Le serie più famose, d’altro canto, erano proprio appannaggio della Sony, che è sempre riuscita a ottenere i diritti sui titoli più importanti. Come se non bastasse, chi voleva giocare online a giochi che erano comunque disponibili su altre console tendeva a preferire ugualmente quelle della Sony, proprio perché le più comuni. Solo da qualche anno, infatti, sono nati titoli “cross-platform” che mettono in comunicazione anche sistemi diversi.
La “console war” è destinata a durare ancora a lungo. Nel 2020 è uscita la PlayStation 5 e, considerando che solo di recente i nuovi titoli hanno iniziato a sfruttare appieno le potenzialità della macchina, la “next-gen” dovrebbe coprire una finestra temporale non indifferente. Ciò significa che per la gioia dei giocatori le software house si daranno battaglia nel tentativo di produrre titoli sempre più avvincenti. La PlayStation 5 sta infrangendo tutti i record di vendita e in futuro potrebbe essere ricordata come la “Play” per eccellenza, ancor più della 2. Come si comporteranno la Nintendo e la Microsoft?