Questo articolo è stato letto2049volte!
Continuano a farsi sentire gli effetti della pandemia: le vendite di serve a livello globale sono aumentate più delle previsioni per l’aumento della domanda di servizi cloud legata alle nuove necessità dello smart working e non solo. Ecco l’analisi di Omdia.
Tutti a casa per mesi, a lavorare, studiare o trovare nuovi hobby sempre collegati alla Rete: gli effetti del Coronavirus e del lockdown si fanno sentire su scala globale e ci sono alcuni settori che hanno tratto vantaggio dalla situazione contestuale, soprattutto per la rivoluzione nelle abitudini di vita e lavoro. È il caso del mercato dei server, che aumenta il suo volume d’affari in maniera imprevista proprio per questa nuova realtà.
Lo studio di Omdia sui server
Lo rivela l’ultimo report di Omdia, società di consulenza specializzata nella copertura globale di telecomunicazioni, media e tecnologia, che ha analizzato i dati di vendita dei server a livello globale nel primo trimestre 2020. Il risultato più eclatante è l’incremento del 37 per cento delle vendite, generato dall’aumento della domanda da parte dei fornitori di servizi cloud.
Più richiesta per i server cloud
Anche in Italia la situazione segue il trend internazionale, come confermato dai principali fornitori di servizi cloud server come www.flamenetworks.com: la pandemia ha costretto milioni di lavoratori e studenti a collegarsi online da remoto e, spiegano da Omdia, le aziende hanno aumentato i loro investimenti in server per aiutare a preparare lo smart working, mentre i fornitori di reti di telecomunicazioni hanno studiato nuove implementazioni dei server per far fronte all’aumento della domanda wireless e cablata.
I numeri del mercato
Il risultato è quindi un aumento del 37 per cento per aziende come Dell o IBM, che segue una chiusura 2019 che già era stata positiva; in termini quantitativi, l’incremento del primo trimestre è stato di quasi un milione di server in più rispetto all’importo venduto nel primo trimestre dello scorso anno, con un totale di 3,3 milioni di prodotti distribuiti su scala mondiale.
Omdia prevede ora che a fine 2020 la distribuzione di server sfiorerà i 13 milioni di prodotti, rispetto agli 11,9 milioni del 2019, con un aumento di circa il 7 per cento anno su anno. La sola prima metà del 2020 potrebbe vedere una crescita del mercato pari o superiore al 10 per cento, secondo osservatori, ma questo dipende anche dalle evoluzioni socio-economiche della lotta al virus e dalla gravità della recessione globale incombente.
In termini di volume di affari, il mercato dei server nel quarto trimestre 2019 ha raggiunto quota 22,7 miliardi di dollari, in crescita del 17 per cento rispetto a ai 19,4 miliardi nel terzo trimestre del 2019; lo scorso anno, tuttavia, i ricavi sono diminuiti a causa di un calo dei prezzi di questi componenti e, in particolare, dei prodotti del mercato della memoria.
Entro il 2024 un’azienda su quattro avrà server privati
Secondo Omdia, le prospettive sono comunque positive: i fornitori di servizi cloud rimangono il motore di crescita del mercato dei server, in quanto le aziende continuano a spostare carichi di lavoro e server fisici verso data center non locali gestiti da provider di servizi cloud. Si prevede comunque un riassestamento del settore e, in base alle analisi, entro il 2024 le aziende torneranno ad avere possesso di queste infrastrutture e circa un server su quattro, stando alle previsioni di Omdia, sarà di proprietà e gestito da un’azienda.