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Per unire due elementi in metallo è di solito in uso la saldatura, cioè il riscaldamento delle parti, che si sciolgono leggermente e che si incollano da sole, senza bisogno di ulteriori leganti. Il processo di saldatura può però produrre fumi, vapori, scintille. Inoltre espone ad un certo rischio l’operatore, che può bruciarsi o venire ferito, specie se lavora in un luogo molto piccolo o in scarse condizioni di sicurezza.
La miglior alternativa alla saldatura è la rivettatura, una procedura ugualmente stabile e solida, ma decisamente più sicura per l’operatore. Vediamo insieme qualche caratteristica! Se invece già le conosci, ti suggeriamo di cliccare sul link che segue e scoprire tutti i rivetti disponibili, per scegliere il giusto tipo per il tuo progetto!
Cos’è il rivetto
Il rivetto ricorda, nella forma, un chiodo. Ha una testa, una parte più ampia che non scivola nel foro eseguito nei due materiali da unire, e un corpo che si fissa all’interno. Se la parte allungata viene spezzata dalla macchina rivettatrice, per assicurare il fissaggio, si parla di rivetto a strappo.
Rivettatrice manuale o pneumatica
La rivettatrice manuale è una sorta di grossa pinza che blocca il rivetto, lo stringe in posizione e lo trancia, se del tipo a strappo. Non è difficile da usare, ma la forza esercitata sul rivetto può non essere sufficiente se si lavora con materiali molto solidi.
In questo caso è meglio usare una rivettatrice pneumatica, che esercita molta più pressione senza sforzo fisico.
La rivettatrice manuale si stringe con entrambe le mani, come una pinza o una forbice; la seconda invece si attiva solamente premendo il tasto di avvio della procedura.
Come si rivetta: la procedura
Il primo step da compiere è la foratura del materiale. Di solito si usa un trapano a colonna, che garantisce l’esecuzione di un foro più preciso e più pulito, senza le “oscillazioni” tipiche del foro effettuato manualmente. È bene, quando possibile, forare i due materiali nello stesso momento, per verificare che i buchi si sovrappongano in modo perfetto. Uno scarto di pochissimi millimetri non farebbe entrare bene il rivetto e renderebbe impossibile la congiunzione.
Poi si sceglie la testa della rivettatrice, in base alla dimensione e alla lunghezza del rivetto utilizzato. La testina aggancia il rivetto dalla testa, aprendo le ganasce, e intrappola il chiodo.
Quando il rivetto è ben stretto e infilato nei fori si preme saldamente sulla rivettatrice e si esercita pressione nel punto di strappo: appena è sufficiente il rivetto si spezza, facendo cadere la parte inutile e rimanendo bloccato tra i due pezzi, ora ufficialmente uniti.23