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(Adnkronos) – Tutto parte da un messaggio inatteso, che sia su WhatsApp o su Telegram. Frasi come "Ciao, cerchi un lavoro?", "Vuoi guadagnare soldi facili?" o proposte per ricevere temporaneamente denaro sul proprio conto bancario sono all'ordine del giorno. Non vengono richiesti titoli di studio o esperienze lavorative. Prefissi telefonici da Sud Africa o altre località remote caratterizzano questi messaggi inviati da recruiter sconosciuti, spesso gestiti da bot o identità fittizie. Il fenomeno del money muling, che sta diventando sempre più comune, è rivolto principalmente ai titolari di conti bancari. Coloro che accettano di trasferire denaro per altri, con la promessa di una commissione, finiscono per diventare inconsapevolmente parte di una cyber truffa. Un "mulo di denaro" è una persona che trasferisce denaro per conto di terzi, sia digitalmente che in contanti, in cambio di una commissione. I criminali informatici reclutano i "muli" attraverso vari metodi, tra cui contatti diretti, e-mail, app di messaggistica istantanea come WhatsApp, Viber e Telegram, social media come Facebook e Instagram, e annunci pop-up online. Spesso i truffatori creano copie dei siti web di aziende note, con URL molto simili, per ingannare le vittime. Le persone sotto i 35 anni, inclusi i minorenni, disoccupati, studenti, neo-immigrati e coloro che attraversano difficoltà economiche, sono i bersagli principali. È importante essere vigili e riconoscere i segnali di una possibile truffa. Contatti non richiesti che promettono guadagni facili, offerte di lavoro da aziende estere che cercano "agenti locali/nazionali" senza richiedere qualifiche specifiche, messaggi con errori grammaticali e logici, e-mail da servizi gratuiti come Gmail o Yahoo che non corrispondono al nome dell'azienda, e richieste di utilizzo del proprio conto corrente per trasferimenti di denaro sono tutti segnali di allarme. Per proteggersi dalle truffe, è fondamentale fare ricerche sull'azienda o sulla persona che offre il lavoro, non fornire dati bancari a sconosciuti e rifiutare offerte di guadagni facili. Se si sospetta di essere coinvolti in uno schema di money muling, è essenziale interrompere immediatamente i trasferimenti di denaro, avvisare la banca o il fornitore di carte di pagamento e informare le autorità. Dal 2016, l'European Money Mule Action ha identificato oltre 2.000 "muli" e arrestato 400 persone sotto il coordinamento di Europol, Eurojust e l'European Banking Federation. Nell'operazione "Emma 9" del 2023, la Polizia postale italiana ha individuato 2.729 transazioni fraudolente e identificato 879 "muli", sventando frodi per oltre 6 milioni di euro. A metà giugno, a Padova, la Guardia di Finanza ha scoperto una truffa da 450 mila euro legata a proposte di investimento finanziario. Le vittime ricevevano proposte di investimento tramite messaggistica istantanea da numeri stranieri. Dopo aver effettuato bonifici verso conti bancari italiani ed esteri, i truffatori mostravano loro profitti fittizi. Quando le vittime chiedevano di incassare i profitti, veniva loro detto che dovevano prima pagare delle tasse. In tre mesi, un cittadino italiano residente in provincia di Bologna ha ricevuto circa 50 mila euro sui propri conti correnti, ma le transazioni complessive ammontavano a 450 mila euro. Il denaro veniva convertito in criptovalute e inviato ai truffatori, con il cittadino che agiva come money mule. Valentina, una delle vittime, ha raccontato al Corriere della Sera di essere stata contattata su WhatsApp da un numero con prefisso sudafricano. Dopo una breve discussione, è stata invitata in un gruppo Telegram dove le veniva promesso di guadagnare facilmente inviando e ricevendo denaro. Nonostante i sospetti, ha iniziato a seguire le istruzioni dei truffatori, perdendo in totale 3.100 euro. Il money muling è una pratica utilizzata dalla criminalità organizzata per riciclare denaro proveniente da attività illecite. Le vittime, spesso ignare, vengono reclutate con la promessa di facili guadagni. È fondamentale essere consapevoli dei rischi e riconoscere i segnali di una possibile truffa per proteggersi da questi schemi ingannevoli. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)