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Le scariche elettrostatiche sono quelle scossette che prendiamo quando scendiamo dalla macchina o quando stringiamo la mano a qualcuno. Sicuramente ti sarà capitato di sperimentarne una sulla tua pelle e, come ben saprai, non è nulla di così eclatante o pericoloso, semmai fastidioso.
Quando le scariche elettrostatiche si verificano in un ambiente di lavoro, invece, queste possono causare molteplici danni. Ecco perché affronteremo l’argomento sulla base delle indicazioni forniteci da questa azienda specializzata in sistemi antistatici, una realtà che opera proprio per risolvere questo genere di problematiche.
Cosa sono le cariche elettrostatiche?
Le cariche elettrostatiche sono il risultato di un fenomeno causato dallo sfregamento o dal contatto ad alta velocità tra macchinari industriali e materiali neutri. Quando si verifica una situazione del genere le cariche si accumulano fino a creare un arco elettrico che consiste proprio nella liberazione fulminea dell’energia elettrostatica.
In questi momenti si palesano scintille ben visibili e scosse che possono causare danni gravissimi alle persone, ai macchinari e alla produzione. Un arco elettrico è quello che si crea quando la ionizzazione dell’aria sprigiona gas nocivi, calore ed emanazione di raggi ultravioletti. Si tratta di una scarica elettrica potentissima emessa in tempi rapidi e a temperature che possono arrivare a superare anche i diecimila gradi centigradi!
Tale potenza è soggetta ad azioni elettrodinamiche che spingono la corrente via da l punto di innesco creando la forma di un arco. Questo fenomeno è originato da sovratensioni, fusioni di conduttori e mancanza di isolamento superficiale.
Bisogna anche considerare che l’aria può fungere da isolante ma, se la tensione dovesse aumentare, il campo elettrico favorirebbe la ionizzazione circostante, il riscaldamento della zona e la presenza di canali gassosi che diventano conduttori fatali dell’arco elettrico.
Le conseguenze di questo fenomeno
Per comprendere il fenomeno dobbiamo pensare che esistono materiali neutri, composti da atomi elettricamente privi di carica e, quindi, con il medesimo numero di protoni e di elettroni.
Quando tali materiali vengono sollecitati per frizione, compressione induzione da elementi esterni perdono elettroni e l’equilibrio si rompe. A questo punto le cariche si polarizzando causando lo scambio di elettroni tramite la superficie del materiale e generando cariche elettrostatiche.
I problemi correlati a questo fenomeno possono riguardare l’innesco di incendi o di esplosioni, considerando che le cariche elettrostatiche fanno sollevare le polveri sottili e le attirano a sé.
Gli operatori possono prendere la scossa, urtare altri collaboratori e causare infortuni anche fatali durante l’utilizzo dei macchinari. Possono anche verificarsi incendi, soprattutto laddove si utilizzano prodotti chimici o facilmente infiammabili.
I danni all’azienda e le relative soluzioni
Inoltre i macchinari si inceppano, si surriscaldano o danno vita a problematiche tali da invalidare l’intero lotto produttivo. L’azienda si troverà a produrre grandi quantità di sprechi e ad interrompere i lavori di continuo, causando danni economici e rallentamenti di un certo rilievo.
Per evitare tutto questo è necessario rivolgersi ad un’azienda specializzata in soluzioni per rimuovere le cariche elettrostatiche, proprio come quella sopra menzionata. Tali realtà dispongono di strumenti di rilevazione per i sopralluoghi e di soluzioni altamente personalizzabili note come barre antistatiche.
Sono dispositivi in grado di ionizzare l’aria e di prevenire l’accumulo delle cariche elettrostatiche prima che queste possano causare la formazione dell’arco elettrico. Grazie a queste soluzioni l’ambiente di lavoro torna ad essere un luogo sicuro mentre i livelli di produzione torneranno ai livelli ottimali e i macchinari verranno preservati nel tempo e condotti a pieno regime.