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L’Italia ha un consumo annuo pro capite per l’illuminazione pubblica pari a 107 kWh: si tratta di un dato più che doppio rispetto alla media europea, che si ferma a 51 kWh, e superiore rispetto a quella delle principali nazioni del Vecchio Continente, come Germania e Francia. Eppure, quasi 30 milioni di nostri connazionali, specialmente al Sud, si sono sentiti insicuri in un luogo pubblico a causa della scarsa illuminazione, anche in strutture pubbliche come scuole e ospedali.
Illuminazione inefficace. Il dato è stato evidenziato in un recente sondaggio condotto dal Censis, reso noto in occasione delle giornate dedicate al risparmio e ai consumi legati all’energia, culminati con la tredicesima edizione di “M’illumino di meno“, la campagna avviata da Radio2 che anche quest’anno ha fatto luce (è il caso di dire) sui problemi dell’illuminazione. E per quanto riguarda la luce pubblica in Italia, e al Sud in particolare, l’analisi rivela che sul territorio l’installazione della potenza per superficie urbanizzata è troppo elevata nei punti luce, con un consumo troppo alto che, nei fatti, risulta addirittura inefficace e inefficiente.
Soluzioni smart. Una delle possibili soluzioni individuate dagli esperti potrebbe essere l’ammodernamento degli impianti, ricorrendo in modo particolare alle soluzioni Smart, già disponibili sul mercato, che possono consentire di raggiungere due obiettivi: da un lato abbattere i costi, illuminando solo nei tempi e negli spazi necessari, e dall’altro ridurre spese e consumi, corrispondendo in modo più corretto alle aspettative e ai reali bisogni dei cittadini.
La tecnologia aiuta. Queste “rivoluzioni” in realtà possono avvenire anche in ambito domestico e “commerciale”, grazie appunto alle grandi innovazioni che sono oggi presenti sul mercato, ormai dominato da produttori sempre più orientati a unire praticità e tecnologia. Ne sono esempio i cataloghi del portale specializzato PuntoLuce, rivenditore online di materiale elettrico, e in particolare la linea di interruttori Ave, una delle aziende maggiormente all’avanguardia in Italia.
Lotta agli sprechi. L’ultima novità presentata dalla compagnia fondata nel 1904 è orientata a limitare gli sprechi energetici in campo alberghiero: l’azienda infatti ha sviluppato una speciale linea dedicata proprio a questo settore, di nome DOMINA Hotel. Si tratta di un sistema di domotica alberghiera evoluto, progettato sia per garantire agli ospiti il massimo comfort che per consentire all’albergatore di ridurre al minimo i consumi energetici.
I consumi in hotel. Il sistema di gestione alberghiera Domina integra al suo interno la tecnologia più evoluta: tra le caratteristiche principali, l’impianto rileva l’assenza degli ospiti all’interno delle singole stanze, consentendo di scollegare i carichi superflui, come quelli relativi alla termoregolazione o all’illuminazione, ed evitando in questo modo un eccessivo dispendio energetico. Merito anche del cosiddetto High Precision Thermostat, un processore che rileva con precisione estrema la temperatura ambiente, identificando anche l’eventuale presenza di finestre aperte all’interno delle stanze per spegnere i sistemi di climatizzazione e di riscaldamento presenti in quelle aree.
L’esempio concreto. Il rapporto tra Ave e gli hotel si arricchisce inoltre di una partnership: proprio di recente, infatti, l’azienda ha completato la fornitura per il Worldhotel Ripa Roma, struttura da 199 stanze nel cuore della Capitale, nel quartiere pittoresco di Trastevere. Nello specifico, l’albergo vanta un preciso progetto di illuminotecnica che si completa proprio con i prodotti Ave e con le soluzioni della gamma di placche Tecnopolimero 44 della serie civile DOMUS Touch, che circondano interruttori e prese di corrente garantendo un’estetica lineare e pulita, dominata dal colore bianco.
Meno sprechi e consumi. Anche in questo caso, poi, non è solo l’estetica a far preferire queste soluzioni, perché l’impianto è studiato in modo da limitare gli sprechi d’energia e i consumi eccessivi, in modo particolare in assenza di persone all’interno della struttura.
Alessia Baldassarre