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DISPOSITIVI CONTROLLATI COL PENSIERO, SPECCHI CHE RILEVANO MALATTIE E ALBERI CONNESSI: ENTRO IL 2030 SARANNO LA NORMALITÀ SECONDO UN NUOVO STUDIO VODAFONE

Redazione Universoinformatico24.it Da Redazione Universoinformatico24.it
9 Febbraio 2022
in Telefonia
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Vodafone lancia il suo nuovo posizionamento di brand che mette al centro l’interazione tra la tecnologia e le persone per il progresso della società
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La nuova realtà connessa ci porterà a interagire in media ogni 18 secondi – cioè 4.800 volte al giorno [1] – con un dispositivo intelligente
– La capacità di rilevare, monitorare e prevenire le malattie renderà i dispositivi intelligenti indispensabili nel settore sanitario
– I wearable verranno comandati col pensiero da chi li indossa
– Mettendo in connessione la natura potremo ottenere un terzo della riduzione delle emissioni globali necessaria per raggiungere gli obiettivi della sostenibilità[2] Ologrammi immersivi e AI di bordo trasformeranno i viaggi in vere esperienze retail per i passeggeri

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Connettività e tecnologia intelligente trasformeranno radicalmente il nostro modo di vivere entro il prossimo decennio. È quanto rileva The Connected Consumer 2030 (CC2030), il nuovo report pubblicato da Vodafone che esplora le tendenze chiave che determineranno il futuro della connettività e che avranno un impatto sul cambiamento climatico, sull’esaurimento delle risorse naturali e sull’invecchiamento della popolazione. Il report, pubblicato in collaborazione con The Future Laboratory, prevede un futuro in cui l’innovazione nella sanità connessa, nelle smart cities, nella sostenibilità e un uso etico delle nuove tecnologie aiuteranno a risolvere sfide epocali e a migliorare la vita di tutti i giorni.

Device intelligenti per rilevare e prevenire le malattie

La crisi sanitaria globale del 2020 ha messo in difficoltà i servizi sanitari essenziali nel 90% dei Paesi al mondo [3]. Come conseguenza di questo, secondo il report CC2030, l’apprensione generale per la salute e l’immunità porterà a una nuova era di sanità connessa: da qui a dieci anni le case saranno dotate di dispositivi in grado di monitorare la salute in modo più proattivo, diagnosticando malattie, rilevando in anticipo eventuali problemi di salute e agevolando l’adozione di un modello di assistenza sanitaria preventiva.

Secondo l’indagine gli specchi del bagno di casa potrebbero essere dotati di sensori in grado di controllare la circolazione sanguigna e di rilevare eventuali anomalie nel colorito, o potrebbero esserci altoparlanti intelligenti che, ascoltando il rumore di tosse e starnuti, siano in grado di richiedere una prescrizione medica. Dispositivi come questi potrebbero misurare parametri vitali come l’idratazione, la glicemia e la pressione sanguigna, per prevedere o prevenire problemi cronici di salute prima ancora che si manifestino. L’assistenza sanitaria connessa sarà di fondamentale importanza anche per affrontare il problema del costante invecchiamento della popolazione, questione particolarmente attuale in Italia dove il 23% della popolazione ha già più di 65 anni, la percentuale più alta in Europa[4]. La connettività avrà dunque un ruolo chiave per consentire alle persone di vivere più a lungo in totale autonomia.

Nel 2030 saremo in grado di controllare i nostri wearable col pensiero

Al di fuori della sfera domestica, il report ipotizza che i dispositivi indossabili supereranno la tecnologia dei comandi vocali e saranno in grado di interagire direttamente con il pensiero dell’utente. Prevedendo che nel 2030 ci saranno 125 miliardi [5] di dispositivi connessi a livello globale e che già nel 2025 una persona vi interagirà mediamente 4800 volte al giorno – circa un’interazione ogni 18 secondi –, appare evidente che le soluzioni intelligenti che si integrano facilmente nella vita delle persone saranno una presenza chiave del prossimo decennio. Questi dispositivi tra il cervello e il computer rileveranno i segnali che il cervello invia all’apparato vocale quando verbalizziamo i nostri pensieri, dando modo così all’utente di impartire comandi al suo assistente digitale senza doverli esprimere a voce. Questo apre le porte a un futuro dove non avremo più bisogno dei display, a un ‘metaverso’ in cui la comunicazione con i dispositivi avverrà attraverso le reti neurali, così che l’utente possa prendere appunti senza doverli scrivere, o comunicare con i propri dispositivi senza parlare.

Si potrebbero ridurre di un terzo le emissioni globali grazie alla “natura connessa”

Con meno di 10 anni per raggiungere l’obiettivo di contenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi, la connettività avrà un ruolo chiave per aiutarci a ripristinare e gestire la biodiversità a livello globale, fornendoci informazioni in tempo reale sullo stato di salute del nostro ambiente. Verso la fine di questo decennio la connettività potrebbe essere integrata negli alberi, nelle praterie e persino negli oceani: consentendo di monitorare l’impatto dei programmi di rigenerazione e di valutare le eventuali minacce. Inoltre, Vodafone ha recentemente collaborato con Defra e Forest Research per studiare come la tecnologia Narrowband-IoT (NB-IoT) possa monitorare la crescita degli alberi e supportare la ricerca sul ruolo degli stessi nella lotta ai cambiamenti climatici.

La raccolta dei dati inoltre consentirà alle smart cities di individuare e abbattere gli sprechi energetici, ad esempio ridistribuendo l’energia elettrica e il calore in eccesso di un edificio alle abitazioni o agli spazi pubblici vicini. La connettività – unita a strumenti che aiuteranno i consumatori a prendere decisioni più consapevoli, come la creazione di ‘certificati digitali di origine’ per tracciare gli spostamenti e la provenienza dei prodotti così da valutarne l’impatto ambientale – sarà fondamentale per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità. Sostenibilità per cui gli italiani si dicono già pronti a spendere: secondo una ricerca, più della metà dei consumatori (52%) si dice disposto anche a pagare prezzi più elevati per acquistare beni che offrono un beneficio collettivo sostenibile (era il 32% nel 2013) [7].

I veicoli a guida autonoma useranno ologrammi e intelligenza artificiale

Secondo il report Vodafone, i veicoli a guida autonoma cambieranno il nostro modo di muoverci, e per il 2030 si prevede che l’impatto della connettività nei trasporti in termini di PIL toccherà i 241 miliardi di euro[8]. I veicoli autonomi non solo saranno più ecologici e silenziosi, ma attraverso ologrammi immersivi potrebbero permettere ai marchi di presentare le loro ultime collezioni ai passeggeri. Secondo l’indagine, i passeggeri saranno anche in grado di “fare swipe” sui prodotti e valutarli, ma anche di farsi portare direttamente in un punto vendita per effettuare un acquisto. Salendo su un veicolo autonomo, i passeggeri potranno controllare il viaggio con i loro dispositivi personali e scegliere tra varie impostazioni: dal giro turistico al lavoro al tempo libero, per creare una passenger experience totalmente personalizzata.

I dati personali diventeranno una nuova valuta

Mentre cresce la consapevolezza del valore dei dati personali, i consumatori del futuro, per consentirne l’utilizzo chiederanno in cambio servizi ed esperienze iper-personalizzati. Con il 44% delle persone che a livello globale preferisce rinunciare ai contenuti personalizzati piuttosto che condividere le proprie informazioni[9], il report prevede che i dati personali diventeranno una vera e propria valuta che i marchi dovranno pagare oppure offrire in cambio di una experience di alto livello.

Infine, il report CC2030 analizza anche il modo in cui i comportamenti di oggi stanno dando forma all’innovazione futura, come le preoccupazioni per il benessere fisico e mentale o la richiesta di città che siano più funzionali per le persone dopo i lunghi periodi di lockdown.

Lutfu Kitapci, Managing Director di Vodafone Smart Tech: “Negli ultimi due anni la connettività è diventata una parte della nostra quotidianità, perché ci ha aiutati a stare vicini alle persone e alle cose più importanti e a risolvere le sfide di tutti i giorni. I risultati del report The Connected Consumer 2030 evidenzia come il ritmo della trasformazione stia crescendo e come noi ne saremo il centro, perché con le nostre soluzioni di connettività aiuteremo governi, aziende e consumatori ad affrontare le grandi sfide della nostra società”.

Chris Sanderson, co-fondatore di The Future Laboratory: “Ci aspetta un decennio di grandissimi cambiamenti. La connettività rappresenta la chiave di questa trasformazione, perché ci aiuta a cambiare le cose e a ridefinire ciò di cui è capace la società”.

Valentina Contini, fondatrice di Porsche Engineering Innovation Lab e contributor del report: ‘Quando i cittadini e le infrastrutture si connettono tra loro, si crea una visione olistica delle diverse aree geografiche e delle persone che ci vivono. Questa visione creerà innumerevoli opportunità per l’attuazione di un cambiamento positivo’.

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