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Lo sapevi che i dati sono una delle risorse più preziose per un’infinità di aziende e imprese? Tutte le informazioni che sono raccolte regolarmente dal passaggio degli utenti sul web o su una piattaforma diventano un tesoro da usare al meglio per riuscire ad affermarsi sul mercato di riferimento. E non solo! Proprio per questo motivo ogni anno si tiene un incontro tra “addetti ai lavori”, pronti a condividere le proprie esperienze e idee al Data Management Summit. Quest’anno è stata Roma a fare da cornice all’evento, organizzato da Synergo! e Michele Iurillo. Il loro merito? Aver riunito nel Bel Paese CIO, BI Manager, Data Scientist, CTO, Data Governance Officer e molti altri esperti del settore. E proprio grazie a loro si sono tenuti incontri e dibattiti interessanti per definire l’importanza della gestione dei dati.
Perché se i dati sono raccolti e gestiti malamente, sai che cosa accade? Se sei fortunato possono risultare inutili, mentre in molti casi finiscono per causare la spesa di costi elevati per molte aziende. Pensa che, solo negli USA, la spesa legata ai dati errati è pari a oltre 3 trilioni di dollari ogni anno. E in più vi è uno spreco di tempo per tutti quei dipendenti che devono occuparsi della loro correzione.
Quali fattori contribuiscono alla qualità dei dati raccolti
Ci sono diversi aspetti che bisogna considerare per riuscire ad attribuire qualità ai dati raccolti. Questa tematica ha animato anche lo stesso summit romano, che si è tenuto nell’headquarter di SMI Technologies and Consulting. Vediamo allora di capire quali sono questi fattori imprescindibili!
Precisione
Gli esperti non hanno dubbi: oltre l’80% afferma che la precisione è importante per le proprie decisioni di acquisto. Ma precisione rispetto a cosa? Si riferisce al modo in cui i dati vanno a descrivere determinate condizioni e se sono errati provocano problemi tangibili. Le azioni intraprese infatti potrebbero non avere gli effetti utili o peggio potrebbero portare a pensare verità che sono del tutto fuorvianti. Un esempio: potresti pensare di rivolgerti a un pubblico maschile di 30enni, quando invece il tuo pubblico reale è femminile over 40. E a risentirne sono gli annunci e le pubblicità che crei.
Rilevanza dei dati
Se I dati che raccogli non sono rilevanti per i tuoi obiettivi, allora a che servono? Per esempio se un cliente salta le domande di un sondaggio, i dati che ricevi sono incompleti. Il risultato finale quindi non dipende da te ma ciò che ricevi è una mancanza di completezza! Per esempio un utente potrebbe non inserire correttamente la sua età o dimenticare di scriverla e per questo diventerà difficile raggiungerlo con offerte e promozioni mirate.
Software validi
Un dato è valido se soddisfa criteri precisi che non vadano in conflitto con lettura, raccolta o analisi degli stessi. Ci sono software che ti possono aiutare a convertire i dati nel formato corretto e li utilizzerai così in modo più sicuro e nel minor tempo possibile. Ricorda infatti che i dati dovrebbero essere registrati il più presto possibile per riuscire ad essere completi e capaci di rispecchiare la realtà attuale.
Il principio di coerenza
Nel momento in cui si vanno a confrontare i dati bisognerà verificare che esista una coerenza tra le versioni ottenute per contenuto e formato. Qualora tale principio mancasse i diversi dipartimenti di un’azienda non riusciranno a coordinarsi e potrebbero trovarsi a svolgere progetti o attività che si pongono in contrasto tra loro senza saperlo.