Questo articolo è stato letto127volte!
(Adnkronos) – L'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) ha ottenuto un finanziamento di 1,2 milioni di euro dal Ministero dell'Università e della Ricerca (MUR), attraverso il Fondo Italiano per la Scienza (FIS 2). Questi fondi saranno destinati al progetto DARKER – Accurate constraints on dark energy and dark matter using strong lensing in the era of precision cosmology, una ricerca ambiziosa volta a esplorare i misteri dell'energia e della materia oscura, componenti che costituiscono circa il 95% dell'Universo. A guidare il progetto sarà la ricercatrice Cristiana Spingola dell'INAF. Il progetto DARKER si propone di scoprire nuove lenti gravitazionali di dimensioni estremamente ridotte. Questi fenomeni, che agiscono come "telescopi naturali" potentissimi, permetteranno di indagare con precisione ancora maggiore aspetti dell'Universo distante. Il concetto di lente gravitazionale, o lensing, è un effetto previsto dalla teoria della relatività generale di Albert Einstein. Come spiega Cristiana Spingola, "Se un oggetto molto massiccio – come una galassia o un ammasso di galassie – si trova tra noi e una sorgente luminosa lontana – come un quasar – il suo potenziale gravitazionale può deviare la radiazione, producendo immagini multiple della sorgente di sfondo". La particolarità su cui si concentrerà DARKER è il ritardo temporale (time delay) nelle variazioni di intensità luminosa tra le diverse immagini, una proprietà cruciale per identificare oggetti finora sfuggiti all'osservazione.
L'approccio innovativo del progetto risiede nella conduzione della ricerca di lenti gravitazionali nel dominio temporale (time-domain), un metodo inedito rispetto alle tradizionali analisi basate su immagini statiche. Per la conferma delle "candidate lenti", saranno essenziali osservazioni ad altissima risoluzione angolare. In questo contesto, l'utilizzo dei tre radiotelescopi italiani dell'INAF – il Sardinia Radio Telescope (Cagliari) e le parabole gemelle di Medicina (Bologna) e Noto (Siracusa) – in modalità VLBI (Very Long Baseline Interferometry), si rivelerà fondamentale per determinare la natura di queste rarissime lenti gravitazionali di piccolissima massa. "Sappiamo ancora troppo poco di materia ed energia oscura. Grazie a questo approccio innovativo, potremo identificare simultaneamente lenti gravitazionali molto piccole e sorgenti variabili sullo sfondo, finora invisibili con le tecniche tradizionali", ha commentato Spingola, che condurrà il progetto presso l'Istituto di Radioastronomia in collaborazione con l'Osservatorio di Astrofisica e Scienza dello Spazio, entrambe sedi bolognesi dell'INAF. Il progetto mira a identificare centinaia di nuove lenti, impiegando dati storici raccolti dai telescopi spaziali GAIA e Fermi. L'attenzione sarà rivolta in particolare a oggetti molto compatti, con masse di pochi milioni di masse solari. La loro esistenza – o l'assenza – potrebbe fornire indizi cruciali sulla vera natura della materia oscura, aiutando a distinguere tra i modelli 'freddi' e 'caldi'. La conferma definitiva della natura di questi oggetti sarà possibile solo attraverso la tecnica della Very Long Baseline Interferometry, un campo in cui l'INAF vanta una profonda esperienza e un ruolo di spicco a livello europeo. Oltre a indagare l'Universo oscuro, DARKER contribuirà alla determinazione precisa della costante di Hubble (H₀), un parametro che misura la velocità di espansione dell'Universo. "Questa misura sarà indipendente da quelle attualmente disponibili e potrà aiutare a risolvere una delle più grandi controversie dell'astrofisica moderna, la cosiddetta 'tensione di Hubble', che consiste nel disaccordo tra le stime di H₀ ottenute da osservazioni dell'universo primordiale e quelle basate su misure più vicine a noi. DARKER potrebbe rappresentare, quindi, un passo importante per fare luce sull'Universo oscuro", conclude la ricercatrice. Cristiana Spingola, originaria di Perugia e laureata in Astrofisica all'Università di Bologna, ha consolidato la sua formazione scientifica tra Italia e Paesi Bassi, conseguendo il dottorato all'Università di Groningen. Ricercatrice a tempo indeterminato dal 2023, è riconosciuta come esperta di interferometria radio e lensing gravitazionale, e contribuisce attivamente alla preparazione scientifica della prossima generazione di interferometri radio, come quelli del progetto SKA.
Il finanziamento complessivo è stato erogato nell'ambito del macrosettore Physical Sciences and Engineering – Universe Sciences del FIS 2. I fondi FIS supportano annualmente progetti di ricerca altamente innovativi nei principali settori scientifici, adottando un modello simile a quello dell'European Research Council (ERC). Immagine di cover realizzata con il supporto di Gemini —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)