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(Adnkronos) – Più che una semplice funzionalità statistica, lo Spotify Wrapped si è trasformato negli anni in un vero e proprio rituale digitale di fine anno, capace di monopolizzare il discorso pubblico sui social media. Lanciata ogni dicembre dall'azienda svedese, l'iniziativa sfrutta la massiccia mole di dati accumulati durante i mesi precedenti per restituire agli utenti una fotografia analitica e personalizzata delle proprie abitudini d'ascolto. L'operazione, tuttavia, trascende la dimensione della mera curiosità individuale o della celebrazione narcisistica del proprio gusto: attraverso la condivisione virale di grafiche curate e classifiche aggregate, il Wrapped funge da potente strumento di marketing organico, consolidando la percezione della piattaforma non solo come archivio musicale passivo, ma come specchio fedele delle tendenze culturali e dei consumi discografici su scala globale. L’analisi dei flussi d’ascolto relativi al 2025 restituisce la fotografia di un paese musicalmente autarchico, fortemente ancorato alle proprie produzioni locali ma con una chiara evoluzione nelle preferenze di genere. Se si osserva la classifica dei brani più riprodotti in Italia, emerge con prepotenza la figura di Olly, che riesce a piazzare molteplici tracce nella top ten, inclusa la vetta assoluta con Balorda nostalgia. La sua onnipresenza, che si estende anche a collaborazioni di rilievo come quella con Angelina Mango in Per due come noi e alla traccia Scarabocchi, segnala uno spostamento del gusto generalista verso un pop cantautorale ibridato con sonorità moderne. Non mancano tuttavia i riferimenti ormai classici della scena urban e trap, con Sfera Ebbasta e Shiva che mantengono posizioni di vertice con NEON, e il ritorno di figure consolidate come Cesare Cremonini e Achille Lauro, quest'ultimo medaglia d'argento con Incoscienti Giovani. Spostando l'attenzione sulle voci femminili, il 2025 certifica il definitivo abbattimento delle barriere di genere nel rap e nell'urban pop. La classifica delle artiste più ascoltate vede infatti trionfare Anna, seguita a ruota da Elodie e Rose Villain. Si tratta di un podio interamente tricolore che relega colossi dell'industria globale come Taylor Swift, Lady Gaga e Billie Eilish rispettivamente al quarto, quinto e ottavo posto. Questo dato evidenzia come il pubblico italiano, pur rimanendo permeabile ai grandi fenomeni internazionali, tenda a privilegiare artiste capaci di declinare i trend globali in una narrazione locale e linguisticamente accessibile. Sul fronte dell'intrattenimento audio non musicale, il podcast conferma la sua natura di medium d'elezione per l'approfondimento della cronaca nera. La classifica italiana è dominata in modo inequivocabile dal genere crime: Elisa True Crime e Indagini occupano rispettivamente il primo e il secondo gradino del podio, confermando una tendenza al consumo di contenuti investigativi che non accenna a diminuire. Resistono bene i format di interviste e talk, con Passa dal BSMT e One More Time di Luca Casadei che si mantengono nella parte alta della classifica, affiancati dall'immancabile approccio irriverente de La Zanzara e dalla divulgazione storica di Alessandro Barbero, ormai divenuto un classico della piattaforma. Volgendo infine lo sguardo oltre i confini nazionali, le dinamiche cambiano sensibilmente. A livello globale, il mercato è dominato dai pesi massimi dell'industria discografica: Bad Bunny si conferma l'artista più ascoltato al mondo, seguito da Taylor Swift e The Weeknd, mentre la "hit" globale dell'anno risulta essere la collaborazione tra Lady Gaga e Bruno Mars, Die With A Smile. Per quanto riguarda invece la capacità della musica italiana di penetrare i mercati esteri, i dati sono chiari: l'export funziona quasi esclusivamente grazie al rock e all'elettronica. I Måneskin mantengono saldamente la prima posizione tra gli artisti italiani più ascoltati all'estero, seguiti dai veterani della dance come Gabry Ponte, Meduza, Gigi D'Agostino e dal compositore Ludovico Einaudi. Il pop melodico tradizionale, rappresentato da Laura Pausini, Eros Ramazzotti e Andrea Bocelli, pur mantenendo una presenza in classifica, cede il passo a sonorità più ritmiche o strumentali, capaci di superare la barriera linguistica con maggiore facilità.
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