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Accuse di violazione della proprietà intellettuale tra OpenAI e DeepSeek

Redazione Universoinformatico24.it Da Redazione Universoinformatico24.it
29 Gennaio 2025
in Curiosità
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Accuse di violazione della proprietà intellettuale tra OpenAI e DeepSeek
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(Adnkronos) – OpenAI, l'azienda statunitense nota per lo sviluppo di ChatGPT, ha sollevato accuse di violazione della proprietà intellettuale nei confronti di DeepSeek, una società cinese di intelligenza artificiale. DeepSeek ha recentemente attirato l'attenzione per aver rilasciato modelli di IA a basso costo in grado di competere con le offerte di punta di OpenAI, ma l'azienda americana sospetta che questi modelli siano stati costruiti utilizzando i propri dati. Secondo Bloomberg, OpenAI e Microsoft, suo partner commerciale, stanno indagando sulla possibilità che DeepSeek abbia utilizzato l'API di OpenAI per integrare i modelli di OpenAI nei propri. Fonti di Bloomberg affermano che i ricercatori della sicurezza di Microsoft hanno rilevato la sottrazione di grandi quantità di dati tramite account sviluppatori OpenAI alla fine del 2024, che l'azienda ritiene essere affiliati a DeepSeek. OpenAI ha dichiarato al Financial Times di aver trovato prove che collegano DeepSeek all'uso della distillazione, una tecnica comunemente utilizzata dagli sviluppatori per addestrare modelli di IA estraendo dati da modelli più grandi e potenti. Si tratta di un metodo efficiente per addestrare modelli più piccoli a una frazione del costo sostenuto da OpenAI per addestrare GPT-4, stimato in oltre 100 milioni di dollari. Sebbene gli sviluppatori possano utilizzare l'API di OpenAI per integrare la sua IA con le proprie applicazioni, la distillazione degli output per costruire modelli concorrenti costituisce una violazione dei termini di servizio di OpenAI. OpenAI non ha fornito dettagli sulle prove trovate.  La situazione presenta un'evidente ironia, considerando che OpenAI ha compiuto enormi progressi con il suo modello GPT utilizzando l'intero corpus di testi disponibili sul web senza ottenere il consenso. "Sappiamo che le aziende con sede nella Repubblica Popolare Cinese – e altre – cercano costantemente di distillare i modelli delle principali aziende statunitensi di IA", ha dichiarato OpenAI in una nota a Bloomberg. "Come leader nella costruzione di IA, adottiamo contromisure per proteggere la nostra proprietà intellettuale, incluso un attento processo per determinare quali capacità di frontiera includere nei modelli rilasciati, e riteniamo che sia di fondamentale importanza lavorare a stretto contatto con il governo degli Stati Uniti per proteggere al meglio i modelli più capaci dagli sforzi di avversari e concorrenti per impossessarsi della tecnologia statunitense". —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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